Re: partiamo dalla definizione di realtà...
Veggente_Nero, 22/05/2010 15.28:
la realtà che percepiamo non sono altro che immagini, suoni, sensazioni tattili e olfattive. Sicuramente con i soli 5 sensi non siamo in grado di percepire TUTTA la realtà. E come un iceberg, ne vediamo solo la parte in superficie, cosa ci dice cosa si nasconda al di sotto della superficie del mare?
E l'esistenza? Io credo che l'esistenza sia legata al pensare...è solo grazie al cervello che abbiamo dentro di noi il concetto di esistenza.
Ed è grazie al cervello che entriamo in realtà con altri piani della realtà che con i 5 sensi non riusciamo a scorgere.....gli incubi sono un riflesso dell'altra parte di realtà che non riusciamo a percepire.
Quindi cara amica, tutto quello che riusciamo a percepire con la mente, con lo spirito e con i 5 sensi è la realtà. Ed è grazie alla percezione delle realtà che noi "crediamo di esistere".
Se la vita terrena sia solo una parte della nostra esistenza non ci è dato saperlo. Che sia una sorta di breve sogno non lo sapremo mai, infatti quando il nostro corpo fisico non ci sarà più, e con esso la nostra mente....senza la mente non potremo essere coscienti della nostra esistenza sotto forma diversa.
Ma non allontanarti dalla realtà quotidiana, LA VITA E' QUI ADESSO. Vivila come più ti piace....
Saluti.
Mmm... Appunto, "crediamo".
Nulla ci dice che noi esistiamo realmente, che non siamo il frutto dell'immaginazione di qualcuno, parte di un romanzo, un burattino nelle mani di un bambino...
Non penso che mente e cervello siano la stessa cosa (o che sian tanto legati), per quel che concepisco, il pensiero può esistere al di fuori di una manifestazione materiale, quale il corpo, quale il cervello, e persino al di fuori del concetto di mente (pensante)...
Il pensiero è un qualcosa che non ha bisogno d'esser concepito, perlomeno da noi, è un qualcosa, come dire... Presente quando all'improvviso si capisce qualcosa, ci si apre un mondo davanti, seppur noi non abbiamo consciamente pensato nulla? Eppure è lì!
E' un qualcosa spesso d'inespresso e d'inesprimibile... Un qualcosa di muto, che non sa parlare, ma può esprimersi... Forse siamo solo noi ad esser sordi? Io parlo di pensiero come ispirazione, come scienza infusa, come un qualcosa che forse potrebbe esser identificato in tutt'altra cosa.
Noi percepiamo tramite i 5 sensi.
I 5 sensi sono una conseguenza di ciò che è e vuol esser percepito? Allora vi sarebbero molti più sensi che a noi mancano! E se noi fossimo la conseguenza di questi sensi intenti a percepire?
La realtà non è solo ciò che si vede, anche se (la nostra) realtà dev'esser percepibile (e condivisibile, è reale solo ciò che è condivisibile per la maggior parte delle persone).
No mente, no pensiero?
No pensiero, no coscienza?
Chissà... Per come la vedo io, si sarà capito che non v'è bisogno del corpo per esistere, tantomeno per esser coscienti, ma potrei sbagliare.
Penso che dopo la morte per noi non vi sia nulla, si torna a far parte di quell'immenso mare da cui proveniamo, annullandoci, passandogli tutte le nostre conoscenze (ed esperienze?)*.
Ma torniamo agli incubi (non riesco proprio a seguire quel maledetto filo, si attorciglia sempre).
Forse sono una parte di noi soffocata, forse sono parti di questo e/o altri mondi che non accettiamo, dunque li viviamo male e vengono percepiti come "incubi", ma sono solo sogni.
Belli o brutti i sogni son quel che sono, come la realtà è ciò che è, al di là di ogni definizione.
Incubi... I miei incubi sono quei sogni su cui non ho controllo. Per quanto un sogno sia considerabile secondo i canoni della società in cui viviamo, brutto o bello, terrificante o un atrofizzante favoletta, immorale o morale, agghiacciante realtà o soave finzione, l'incubo visto coi miei occhi non è uccidere qualcuno/assistervi, vedere un capro cornuto, assistere ad un terremoto che fa crollare casa, vedere il paese in "balia del caos", o che so io... Non è un incendio, non è stuprare qualcuno o esserlo, non è veder in giro i criminali (quello già succede, e poi, chi siamo noi per giudicarli?), non è scoprire che Babbo Natale è una finzione, non è rimanere menomata, non è aver un figlio andicappato (eh, l'ipocrisia lo copre, ma chi si augurerebbe d'averlo?), non è l'esser vista davvero in faccia (semmai ciò può spaventare gli altri - chi lo accetterebbe?).
In essi non vi sono esseri dalle forme terrificanti, ma terrificanti di per sè. In essi succedono eventi tutt'altro che riconducibili a questa realtà; vi vedo tuttavia anche persone realmente esistenti.
Spesso mi spaventa ciò che è più affine a questa realtà (cosa v'è di più terrificante d'essa?).
Non ne ho il controllo, ho difficoltà a reagire, è una cosa seccante; sebbene in determinati sogni non mi preoccupi affatto di non poter reagire, nè comunicare a parole (cosa che in effetti non sono solita fare, o è come se fossi qualcun'altra).
I miei incubi sono ciò che forse non comprendo? Sono forse quel non reagire, poichè non si sa come reagire?
Ma perchè anche quando pare l'abbia capito, sembra mi sfuggano?
Del fatto di non veder nulla più di quello che mi è dato in sogno, non m'importa. Vorrei solo soffocare quel terrore di non poter, riuscir a far nulla, così che non si azzardi mai più a ripresentarsi, con tutto ciò che porta!
*Forse quando moriremo, con noi, morirà anche il mondo?
__________________________
... Esistiamo? ...